versione italino (see english version below)
9 maggio, 2011, louisville, ky, usa
aspettiamo quietamente, ragionevolmente e onestamente
adesso fa tre mesi che aspetto Valentina. come sapete già, il governo ucraino mi ha richiesto che il tre febbraio 2011, me ne sia andato fuori il paese per il minimo di sei mesi. contemporaneamente, il governo americano non ha concesso a Valentina il visto di accompagnarmi in america. così siamo separati a caso dei nostri governi - io a louisville, kentucky, usa e Valentina a sofìyevka, kherson, ucraina. non sono riuscito di immaginare di lasciare in dietro maya daragaya Valentina. sembrava e adesso sembra uno sbaglio, una ingiustizia, una rapina del nostro tempo prezioso insieme e i nostri progetti collaborativi. nonostante il nostro momento difficile sono grato di aver avuto l’occasione di vedere il paese di Valentina e incontrare la sua famiglia e i suoi amici. come sono sempre fortunato, anche in ucraina ho incontrato molte persone tanto gentili quanto sono buone.
nei miei primi giorni qui in america ho letto un articolo sul new york times http://tmagazine.blogs.nytimes.com/2011/03/25/the-accidental-activist/
su di Sean Penn e il suo lavoro umanitario di più di un anno in haiti nel dopo-terremoto. lui, che in questo periodo abita nella tenda in un campo di spostamento, era citato nell’intervista così, "amo l'umanità ma non mi piace la gente." mi l’ha ricordato che qualche anno fa, ho scritto sul mio sito di fotografia così, "mi sono innamorato dell'umanità e questa mi spinge di fotografare.” comunque, guardando in dietro a quel momento della vita sarebbe stato più vero, più onesto di aver detto, "mi sono innamorato delle donne e questa mi spinge di fotografare le belle donne a modo affascinante, sensuale ed erotico". la vita si cambia e oggi direi diversamente, "mi sono innamorato di una donna sola, ci sono molte persone, maschie e femmine, di cui voglio molto bene, e non mi piacciono per niente le istituzioni della società - quelle che separarono la gente, che controllano la gente, che manipolano la gente, che eppure uccidono la gente per motivo egoista."
avendo detto così, non so dove esisti nel mondo un posto per noi, io e la mia Valentina? a volta viene in mente di fuggire dalla società per vivere nella giungla amazzone da soli o con la tribù primitiva. quando era bambina mia figlia Clara, avendo visto il film “the gods must be crazy” sui boscimani del kalahari, ha detto, "quando sarò grande vorrei essere una boscimana perché non si deve andare a scuola ne fa pulire la camera di letto." forse aveva ragione? nel fra tempo vivo la vita così - ringrazio gli angeli per tutti gli atti della gentilezza che regolarmente mi sono concesso e cerco di dare agli altri qualcosa da me che possa ispirare i sentimenti umani più alti e se non ho niente di darli tento di rimanere “invisibile” così io non gli dia fastidio né li ostacoli.
questa volta in america vivo non come prima. non faccio artista e non sto in mezzo delle donne. invece lavoro come falegname con tre uomini al Saint Matthews fence and deck. lavoriamo sempre fuori e di solito ascoltiamo la musica classica mentre lavorando. non fuma nessuno. non beve nessuno la birra (a lavoro). non ci critichiamo e non facciamo la rivalità. il proprietario, si chiama Peter Burkhart, è un uomo buono e onesto. è laureato col master di servizio sociale e fa molto lavoro volontario per aiutare le persone senza tetto. ha iniziato un progetto di raccogliere le biciclette, sistemarle e farle disponibile a poco prezzo ai poveri. lui lavora insieme con noi sempre col rispetto e l’incoraggiamento. Pete Chamberland ha lavorato sei anni con Peter. lui ha viaggiato molto e va regolarmente nelle filippine. fa molti anni che ha studiato il tai chi e l’arte marziale. Paul Long è laureato recentemente col master di ingegnere meccanico. lavora con noi finché non trova un lavoro come ingegnere. quest’inverno ha viaggiato in india e ci ha fatto molto il ciclista. come me, va in bici ogni giorno a lavorare. con le crisi, anche qui in america, sono fortunato di aver trovato subito questo lavoro e sono ancora fortunato di lavorare con tre uomini tanto bravi quanto sono interessanti. ho la quotidiana irreggimentata - mi sveglio alle sei e ventuno, faccio lo yoga e la meditazione, preparo il nostro pane lievito madre, mangio la prima collazione buona, vado in bicicletta lontano a lavorare. lavoro da solo come falegname anche il fine settimana per pagare (come baratto) l'avvocata di immigrazione, Angela Kortz-Funke.
non ho "la casa di gioia" mia. abito nel seminterrato, una stanza, dalla casa del mio caro amico Charles Ellis, sua moglie, Shannon, e loro figlia, Renee che compie quattro anni domani. hanno la bella famiglia che sta per crescere - tra pochi mesi nascerà un figlio. i primi due mesi in america abitavo per la gentilezza e la generosità (senza fine) dal mio buon amico Steve McCool, sua moglie Melanie e loro figlio, Brandt. questa settimana mi trasferisco di nuovo – un altro seminterrato però con il bagno e la cucina. anche questa sarà temporanea. quando sarà arrivata Valentina scegliamo un posto insieme.
posso regolarmente il buon tempo con mia figlia Mandy e sua bella famiglia (Deck, Molly Kate e Ben), anche come baby sitter. Molly Kate, che compierà tre anni in giugno, è intelligente, divertente e gioca e si arrampica senza paura come suo nonno. Ben, che è nato il 18 febbraio, sta crescendo rapidamente e cambia un giorno dall’altro. Mandy e Deck fanno i genitori ideali. per la nascita di Ben è venuta mia figlia Clara con il suo fidanzato, Sean ma solo per pochi giorni. loro abitano in Virginia cerca cinque cento chilometri da qui. stanno parlando di traslocarsi qui però a questo punto, purtroppo, sia solo il parlare.
io e Valentina avevo l'idea di andare in america insieme, di presentarla agli amici e la bella natura americana e di fare dei nostri progetti insieme. invece passiamo un giorno dopo l'altro lontano senza sapere precisamente quando finirà l’attesa. dovrei tenere in mente il cito del nostro maestro che ha scritto l’altra volta Valentina: ”la vita mette in ordine tutto a modo suo, non a modo nostro, e non dovremmo essere irritati su di quello ma aspettare quietamente, ragionevolmente e onestamente. a volte pensi che la vita fa contro di quello che vuoi, ma alla fine lei fa lo stesso, solo a modo suo.” (L. N. Tolstoj).
Liam-Valentina
english version –
9 may 2011, louisville, kentucky, usa
we wait quietly, reasonably and honestly
it’s been three months now that I’ve been waiting for Valentina. as you know, on february 3, 2011 the ukrainian government asked me to leave the country for at least six months and at the same time the american government did not grant Valentina a visa to accompany me in america. so we’re separated by our governments – me in louisville, kentucky, usa, Valentina in sofìyevka, kherson, ucraina. I couldn’t imagine leaving Valentina behind. it seemed and seems now a mistake, an injustice, a robbery of our collaborative projects and our precious time together. in spite of this, our difficult moment, I’m happy to have seen Valentina’s country and to have met her family and friends. as I’m always fortunate, also in ukraine I met kind and good people.
in my first days in america i read an article in the new york times http://tmagazine.blogs.nytimes.com/2011/03/25/the-accidental-activist/
about Sean Penn and his year of humanitarian work in post earthquake haiti. during this time he has lived in a displacement camp tent. here is a quote from his interview, “i’m love humanity (but) i don’t like humans.” it reminded me of something i wrote on my photography site a few years ago, “i’m in love with humanity and this pushes me to photograph. however, looking back at that moment of my life, it would have been more true, more honest had i written, “i’m in love with women and this pushes me to photograph beautiful women in a charming, sensuous, erotic manner.” but life changes and now I would say it differently, “i’m in love with one woman only, there are many persons, male and female for whom i care deeply, and i don’t like in the least the institutions of society – those that separate people, that control people, that manipulate people, that even kill people for selfish motives.”
having said this, i don’t know where on earth might exist a place for us, my Valentina and i? at times it comes to mind to escape from society to live the amazonian jungle, either alone or with a primitive tribe. when, as a small child, my daughter Clara watched the film “the gods must be crazy” about the bushmen of the kalahari, she said, “when i grow up i want to be a bushman because they don’t have to go to school or clean up their room.” perhaps she was right? in the mean time i live my life like this - i thank the angels for the many acts of kindness regularly bestowed on me and i seek to give to others something of myself that may inspire in them the higher human sentiments and when i have nothing to give, i attempt to remain “invisable” so as not to annoy or impede them.
this time in america i don’t live like before. i’m not an artist in the midst of women. instead i work as a carpenter with three men at Saint Matthews fence and deck. we always work outside and we usually listen to classical music while we work. no one smokes. no one drinks beer (at work). we don’t criticize one another or engage in rivalry. the owner, Peter Burkhart, is a good, honest man. he has a masters in social work and does a lot of volunteer work for the homeless. he initiated a project to collect bicycles, put them in good working order and make them available to homeless people at a nominal price. he works with us always showing respect and encouragement. Pete Chamberland has worked with Peter for six years. he has travelled a great deal and goes to the philippines regularly. he has studied tai chi and martial arts for many years. Paul Long recently got his masters in mechanical engineering. he’ll be working with us until an engineering job opens for him. he spent this past winter bicycling in indian. like me, he bicycles to and from work each day. with the economic crisis, also here in america, i’m fortunate to have found work straight away and more fortunate to work with three good, interesting guys. i have a regimented daily life – i wake at six twenty-one, do yoga and meditation, prepare our sourdough bread, eat a good breakfast and bicycle to work. i work also on weekends alone building a deck (a barter) for our immigration attorney, Angela Kortz-Funke.
i don’t have my house of joy. i live in a basement room in the house of my dear friend Charles Ellis, his wife Shannon and their daughter Renee, four years old today. it’s a growing family – in a few months their son will be born. the first two months in america i lived by the kindness and generosity of my good friend Steve McCool, his wife Melanie and their son Brandt. this week i will move again – another basement, however, with it’s own bathroom and kitchen. this will also be temporary. when Valentina arrives we’ll decide on a place together.
it’s wonderful to spend regular time with my daughter Mandy and her beautiful family (Deck, Molly Kate and Ben), also as a baby sitter. Molly Kate, who will be three in june, is intelligente, fun and she plays and climbs fearlessly like her nonno (grandfather). Ben, who was born 18 february, is rapidly growing and changes from one day to the next. Mandy and Deck are the ideal parents. when Ben was born, my daughter Clara and her companion, Sean came for a few days. they live in Virginia about three hundred miles from here. they’re talking of moving here but at this point, unfortunately, it’s just in the talking stage.
Valentina and I had the idea to come to america together, to introduce her to friends and to the beauty of nature here and to work on our joint projects together. instead we pass one day after another far apart not know exactly when the waiting will end. i will also have to keep in mind the quote from our maestro which Valentina posted on the blog several weeks ago: “life puts in order all in it’s own way, not in our way, and we mustn’t be irritated by that but wait quietly, reasonably and honestly. at times you think that life is against what you want, but in the end it does the same, only in it’s own way.” (L. N. Tolstoy)
Liam-Valentina
Oh Liam!! :-D I want to cry I am SO unbelievably happy to see and hear from you!!! And to know you are in Louisville!!! Please call me. I'll come get you straight away when you have time. I would love for you to visit my little farm and frolic in our little piece of country!! :-) oh how I've missed your light. Please please please contact me. Jenn Lantz 859.409.2555 or email me with your contact info. I am also on Facebook. Search by email. Oh I hope you will contact me. I've been working on being a nicer person to both myself and humanity. It is hard. I LOVE your blog!!!
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