era quasi buio venerdÏ sera quando siamo fermati al paesino diАрхангельская слобода per dormire. mentre cercando un posto abbiamo incontrato una signora con il bambino. lei, si chiamaНина, ci ha consigliato di mettere la tenda vicino lo stadio dove lavora lei. c'era un bel posto tra le betulle e un campo di mille fiori. Нина ci ha portato l'acqua da bere ed anche l'acqua calda per la colazione ed e' tornata alle sei indomani per essere sicura che la nostra ultima notte del viaggio e' andata bene. ci siamo svegliati prima dell'alba per mangiare e sistemare le bici e prima di andarcene, Valentina ha raccolto un mazzo di fiori (il nome popolare ucraino per quei fiori significa ‘senza la morte’ perchÈ anche quando sono secchi non perdono il colore). l’ha collegato sul cesto del triciclo e ce ne siamo andati per fare gli ultimi 25 chilometri del nostro viaggio fino alla casa di Любовь, la mamma di Valentina.
la stradina lungo il canale era tranquilla cosÏ camminavamo a fianco parlando. ha detto che suo padre,Виктор ha fatto anni di lavoro con il bulldoser scavando il canale d'irrigazione e ha raccontato di una volta che quando aveva dieci anni lei Ë andata con lui per un giorno di lavoro. ‘tra gli operai c’era l’atmosfera allegra – forse ancora di pi_ per la presenza della bambina di Виктор. in furgone per raccogliere gli operai hanno lasciato a me la responsabilita' di suonare il clacson per ogni partenza. c’era un posto fiorito dove gli operai si univano. un uomo mi ha avvicinato per domandarmi -
qualcuno per la strada ci ha detto che per prendere la strada per Софиевка avremmo dovuto attraversare il canale al terzo ponte. da quello punto ho seguita Valentina e siamo proseguito in silenzio. ho visto il cartello per la stradina per Софиевка – due chilometri. l’abbiamo presa e sempre in silenzio l’ho seguita. dopo un chilometro lei ha girato a sinistra su una stradina di polvere. ho saputo prima che l’ultima chilometro per la casa di Любовь Ë una di polvere. dopo centro metri ho visto il cimitero e pensavo che fosse stato per caso accanto quella stradina. invece siamo entrati nel cimitero e ho reso conto che sarebbe arrivati davanti la tomba di Виктор. era proprio cosÏ e era addirittura un momento emotivo e triste. lei ha preso il mazzo di fiori e l'ha collegato accanto la foto del padre. dopo essere stata ripresa mi ha fatto vedere le tombe degli altri parenti ed amici. quindi siamo tornati alla strada per Софиевка, un paesino accanto il gran fiume Днепр. tra un po’ l’asfaltata Ë finita e abbiamo fatto a piedi la stradina rovinata fino alla casa di Любовь la quale siamo arrivati alle 09,30 sabato 7.8.10. abbiamo suonato i nostri campanelli da bici aspettando fino a che non Ë uscita del cancello Любовь e ci siamo salutati con abbracci e baci. tra pochi minuti sono arrivati i vicini di casa, Сергей e Катерина, i genitori dell'amico musicista di Valentina, Роман. mi hanno chiesto di suonare qualche canzone americane cosi' ho preso la chitarra. pero' quando ho cominciato di cantare tutta le emozioni sono uscite – per esserci finalmente a casa di Любовь dopo sessanta sette giorni e cerca tre mila chilometri in bici, tutto che abbiamo fatto, tutto che abbiamo visto, tutti che abbiamo incontrato. ho scoppiato in lacrime e non ho potuto cantare di piu. (a quel punto атерина ha detto - Valentina mi hadetto che la gente ha accettato che io sono un uomo sensibile e buono.) ho ceduto la chitarra a Сергей e lui e Катерина hanno cantato spiritosamente qualche canzone ucraine pure con la bella armonia.
quindi sono arrivati la sorella di Valentina, "Татьяана (con chi ho gia' parlato diverse volte sul skype cosÏ avevamo gi‡ il rapporto d’amicizia) con suo marito, Виталий e la figlia, Вероника. abbiamo cominciato subito coi progetti di lavoro. abbiamo parlato della possibilita' di mettere dentro la casa un lavandino con il tubo per l’acqua – nel giardino c’e' gia' la pompa elettrica e il pozzo di trenta metri di profondita' con l’acqua buonissima. anche vorremmo costruire in cucina il forno da legna per il pane. nel fra tempo facciamo un po’ del restauro e pittura fuori la casa e c’e' sempre da fare con l’orto e la cucina.
ieri sera (lunedÏ 9.8.10) sono arrivati Лидия, la zia di Valentina e sua figlia, Рита con il marito, Саша e loro bimba da quattordici mesi, Елена. tutti stanno qui per qualche giorni. purtroppo la bimba Ë spaventata dalla mia barba cosÏ corre via ogni volta che mi vede. stamattina prestissimo (martedÏ 10.8.10) siamo andati - io, Valentina, Любовь, Лидия e Шура (la vecchietta simpatica vicina di casa) – al cimitero per pulire le tombe dei parenti. dopo il lavoro abbiamo mangiato la prima colazione con i parenti morti.
domani abbiamo programma di andare in bici a Каховка, 20km da qui, per spedire questo racconto a Charles Ellis per il blog. vorrei chiudere con un bel ricordo del viaggio che per me e' una metafora per tutta la gentilezza di cui siamo stati trattati tra i quattro paesi (non parliamo della nostra sventura in Bulgaria) e i 3,000km. eravamo a Saray, Turchia per la pausa di pranzo riposando sotto gli alberi vicino una scuola media quando abbiamo visto una signora che ci stava avvicinando con un vasoio con un piatto di vetro pieno delle fette di anguria. c'erano anche le forchette, i coltelli e i tovaglioli – ci ha servito con gli onori. in quel momento ho ricordato un brano del Terra degli uomini, da Antoine de Saint-ExupÈry. dopo quattordici giorni perduto nel deserto Sahara senza cibo nÈ acqua lui ha visto un uomo che lo stava avvicinando con un contenitore d'acqua. in quel momento Sante Ex ha visto quel uomo non come un uomo solo invece come tutta l'umanita'. e non ha provato il sentimento di essere salvato invece di essere perdonato e non esisteva nessun nemico nel mondo intero.
vivi e piu forti per dare la mano agli altri, Liam+Valentina
Sono felice di leggere che tutto è andato bene e che siete finalmente arrivati!
ReplyDeleteLa vostra pianta sta bene - la guardo ogni mattina...
Un caro saluto e tanti auguri per tutto,
Melanie